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Questo
viaggio che ci porterà nel cuore del Vin Friularo,
ha come prima tappa Albignasego, il Comune che incontriamo
sulla strada provinciale 92 Conselvana che da Padova prendiamo
per raggiungere Bagnoli.
Ed è proprio questo l'antico "Stradòn
Friularo", così chiamato un tempo nel tratto
fra Conselve e Bagnoli, come si rileva dalle carte più
antiche. |
Tornando
all'epoca romana si scopre che quest'area (per la verità
dal confine sud di Padova fino a Conselve) faceva parte
di una delle 18 Centuriazioni venete, ossia il territorio
era suddiviso in griglie entro cui si trovavano i lotti
di terreno (di superficie eguale) assegnati ai coloni.
Era un assetto che aveva soprattutto motivazioni idrogeologiche:
i limites spesso non seguivano le strade già tracciate,
ma il naturale deflusso delle acque.
L'attuale Stradòn Friularo coincide con una di
queste rette perpendicolari solo nel tratto che da Cagnola
arriva a Terrassa Padovana. |
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Nel
168 a.C. questa via romana era detta Popilia, dal console
Caio Popilio che a Cartura aveva un accampamento fortificato.
E fu lungo questa strada che i cristiani seppellirono
in gran segreto il corpo di Santa Giustina martire, uccisa
nel 304 dai romani nel circo di Prato della Valle. Il
luogo fu indicato "a mille passi da Padova"
in un hortus scelto come posto di sepoltura e di culto. |
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Nel
1778 questa strada e i vini prodotti nella zona erano
decantati da Ludovico Pastò, medico- scrittore,
oltre che famoso buongustaio della Bagnoli del Settecento.
Ma ad apprezzarli erano, dal Mille in poi, tutte le signorie
padovane e veneziane che si succedettero, dal momento
che i monaci benedettini di Bagnoli dotarono le loro cantine
(visitabili oggi) di botti capaci di 10.000 ettolitri.
Nel 1884 Padova venne collegata a Bagnoli da una rotaia
realizzata dalla Società Veneta che vi fece viaggiare
una vaporiera, messa a riposo nel 1928 e sostituita da
un locomotore elettrico, definito dalle cronache del tempo
"Treno a grande velocità".
Era costume, in quegli anni, che il sabato, dopo il mercato,
i laureandi prendessero il tram al Pedrocchi e finissero
al capolinea di Bagnoli per bere qualche ombra.
Nel 1954 il tram fu soppresso e al suo posto iniziò
il servizio di pullman. Del tram si vedono ancora tre
tipici caselli. |
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