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Schede dei vini
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Gli Speciali
 

La Storia La coltivazione della vite nel bagnolese ha origini romane. Nel 954 d.C. il duca longobardo Almerigo donò al Vescovado di Padova il suo “Dominio”, che oggi corrisponde all’intero territorio del comune di Bagnoli di Sopra, zona di produzione del “Bagnoli Classico”; già in quest’atto vi sono più riferimenti comprovanti la presenza di terreni vitati. Dal X° secolo, i monaci Benedettini e dal XII° secolo, i frati dell’Ordine di S. Spirito, svilupparono la viticoltura in Bagnoli e vi costruirono grandi cantine, con capacità di oltre 10.000 hl. dove si è prodotto vino di qualità da oltre mille anni. Dal XVII° secolo i conti Widmann, che acquistarono le proprietà ecclesiastiche, resero famoso nella Serenissima ed all’estero il “vin Friularo”. Questo vino fu decantato da poeti quali Ruzzante, Goldoni e Pastò: quest’ultimo scrisse, alla fine del ‘700, un simpaticissimo poemetto intitolato per l'appunto "El Vin Friularo de Bagnoli”.

Stradon del Vin Friularo
A seguito del successo di questo vitigno autoctono la sua coltivazione si espanse rapidamente nei comuni limitrofi. Nel dopoguerra le produzioni di vini ebbero come priorità la quantità a scapito della qualità, per soddisfare le esigenze dell’epoca.
Oggi invece si è ritornati a dare l’importanza dovuta alla qualità, cosa permessa dai terreni particolarmente vocati alla viticoltura, dando il lustro a produzioni venete di cui la Serenissima nel passato ne era sempre stata fiera e riscoprendo vini di grande tradizione ed importanza storica come il “Friularo Passito" o la “Vendemmia Tardiva".
 
Stradon del Vin Friularo - vendemmia I Vigneti Per poter ottenere produzioni qualificate di qualità la D.O.C. “Bagnoli” limita la produzione d’uva ad ettaro rispetto alla capacità potenziale della zona. I vitigni sono quelli tradizionali al territorio come il Friularo, presente da più di cinquecento anni; altri, come il Merlot, il Cabernet ed il Carménère da oltre cent’ anni. In ultimo sono stati impiantatì con successo vitigni bianchi come lo Chardonnay ed il Sauvignon sia per adattare la produzione al gusto internazionale che per ingentilire lo Spumante, che era prodotto in predominanza con uve Friulare; lo spumante è un vino di recente introduzione che ha avuto un grande successo.
Le condizioni ambientali e di coltura dei vigneti sono quelle tradizionali della zona di produzione, atte a conferire alle uve ed ai vini derivati le specifiche caratteristiche di qualità.
Vengono pertanto considerati idonei, ai fini dell’iscrizione all’albo, solo i vigneti ubicati in terreni di origine sedimentaria-alluvionale, di medio impasto, tendenti allo sciolto, anche con presenza di concrezioni calcaree e vengono esclusi, i vigneti ubicati in terreni ricchi di sostanza organica, quelli in terreni umidi, freschi, di risorgiva o soggetti ad allagamenti. Sono vietate le forme di allevamento espanse ed ogni pratica di forzatura; i sesti di impianto, le forme di allevamento ed i sistemi di potatura non devono modificare le caratteristiche delle uve e dei vini. Per garantire la qualità fin dall’impianto del vigneto, i nuovi impianti dovranno avere un minimo di 1.800 piante per ettaro.
L'aromaticità delle uve è data non solo dal terreno, ma anche dalle ampie escursioni termiche giornaliere, che favoriscono l’accumulo degli aromi primari.
 

Le Tipologie

Classico
La denominazione “Classico” è riservata esclusivamente ai vini prodotti entro i confini del Comune di Bagnoli di Sopra, essendo questa la zona originaria, più antica e tradizionale per la viticoltura.
Rispetto alle altre zone, nella “Zona Classica" vi sono dei limiti più restrittivi sulla produzione permessa ad ettaro; questo garantisce una qualità superiore delle uve atte a produrre i vini “Classico".

Riserva
I vini “Riserva” devono avere un affinamento minimo di due anni, dei quali almeno uno in botti di legno. Per la produzione dei vini “Riserva”, esclusivamente ottenuti da uve rosse, sono generalmente selezionati vini più corposi, con un grado alcolico più alto; questi vini devono essere stappati qualche ora prima di essere serviti e sono adatti ad accompagnare piatti forti come grandi arrosti e cacciagione da pelo.

Vendemmia Tardiva La “Vendemmia Tardiva” è tradizionalmente fatta da uve Friulare (minimo 60 %) raccolte dopo “l’estate di San Martino” (11 Novembre).
Il vino che se ne ricava, apprezzato fin dai tempi della Repubblica Serenissima, è un vino di corpo, molto robusto e con aromi particolari.

© Associazione Stradon del Vin Friularo